Il deputato Pd Claudio Mancini si candida alla segreteria regionale del Lazio. Lo ha annunciato la sera di lunedì 8 ottobre nel corso di un’iniziativa al circolo dem di San Giovanni, di fronte a una platea di iscritti e dirigenti, tra cui Matteo Orfini, il deputato Luciano Nobili, il segretario del Pd Roma Andrea Casu, l’ex consigliere regionale Fabio Bellini, i consiglieri in carica Eleonora Mattia ed Emiliano Minnucci, Stefano Pedica. Le Primarie sono state fissate al 25 novembre.
L’altro competitor dovrebbe essere il senatore Bruno Astorre, di Areadem: i termini per la consegna delle candidature scadono martedì sera. Quattro anni fa per eleggere Fabio Melilli, ha ricordato Mancini, i partecipanti furono 56 mila: per il deputato «sarà un successo superare i 50 mila».? Mancini, che ha lanciato l’idea di una grande manifestazione dem contro l’amministrazione di Virginia Raggi, ha illustrato la sua piattaforma congressuale: «Mi candido libero – ha detto – con le mie opinioni e con la mia storia. Ho scelto lo slogan “la linea che unisce” – ha spiegato – perché da piazza del Popolo è venuta chiara la richiesta di unità» ma «non quella dell’accordo di organigrammi o di un unanimismo di facciata». Piuttosto «la capacità di agire assieme». Mancini s’è detto preoccupato dal rischio di un «congresso divisivo»: «Io – ha spiegato – voglio un congresso regionale che ci aiuti a fare in modo che quello nazionale non produca la scissione del Pd, il vero rischio, che è ancora possibile». Perché «se il Pd si rompe e l’opposizione diventa irrilevante, questi stanno al governo vent’anni. Alle prossime Europee bisogna mettere in campo un’operazione politica nuova, promossa dal Pd», «una lista europeista, progressista, con i socialisti e la Bonino, aperta alle personalità della società civile disponibili e a chi è deluso da Leu o dal voto al M5s».
Articolo tratto dal Corriere della Sera